Villa Adriana


La “città ideale” ispirata alle culture del mediterraneo antico

Costruzioni che sorgono armoniosamente in una distesa di olivi, querce e cipressi, peschiere in cui nuotano carpe e tartarughe, scoiattoli e upupe che saltellano con eleganza sulle statue: è la Villa di Adriano a Tivoli, un capolavoro patrimonio dell’Umanità
Realizzata dall’imperatore Adriano tra il 118 e il 138 d.C., Villa Adriana colpisce per le dimensioni gigantesche (120 ettari), l’originalità della distribuzione delle costruzioni e il valore simbolico delle architetture.

Più che una residenza “di otium” Villa Adriana era un vero e proprio palazzo di governo, in cui Adriano spostò la sua corte mentre era ancora in costruzione.
Convinto della missione universalistica dell’impero, ripropose, in una sorta di città ideale, una sintesi degli spazi simbolici del mondo mediterraneo del suo tempo. Come non notare che l’Antinoeion, il complesso dedicato al suo amasio Antinoo, e la cosiddetta Palestra, dove si praticava il culto di Iside-Demetra, evocano il mondo egizio; o non ritornare idealmente al portico della Stoà di Atene di fronte allo splendido giardino con vasca centrale del Pecile. Raffinati esempi di arte greca si ritrovano nelle sculture che circondano la lunga vasca del Canopo, parte di uno spettacolare triclinio con lo stibadio (tavolo da pranzo) situato nel padiglione absidato di fondo.
Magnificamente inseriti nel grande parco sono poi i grandi edifici del Palazzo Imperiale; le Biblioteche, Greca e Latina; le Terme; il Ninfeo con il Tempio di Venere; lo splendido spazio che Pirro Ligorio, per la ricchezza di marmi e statue, chiamò Piazza d’Oro, in realtà anch’essa un grande triclinio dove furono sperimentate alcune delle cupole più ardite di tutta la Villa; o, ancora, il suggestivo Teatro Marittimo, la prima residenza di Adriano e suo intimo rifugio, dove poteva isolarsi alzando il ponte levatoio.
Villa Adriana era un incredibile susseguirsi di edifici, collegati da giardini peristilio, percorsi controllati, viali di superficie e da un immenso reticolo sotterraneo di strade di servizio, e impreziositi da raffinati mosaici, statue e fontane di marmo colorato, pavimenti policromi e lussuosi capitelli e fregi in travertino. Opere d’arte che, oggi, sono in parte raccolte nell’Antiquarium e, in parte, arricchiscono le collezioni dei più importanti musei italiani ed europei.
Adriano, che collaborò personalmente alla progettazione, volle che nulla fosse lasciato al caso; nel seguire l’andamento naturale del territorio, le costruzioni rivelano la sua concezione di un’architettura che si fonde con la natura esaltando il paesaggio in un continuo rimando estetico e sacrale.
Iscritta nel patrimonio UNESCO nel 1999, Villa Adriana è una splendida testimonianza dell’essenza culturale del mondo mediterraneo antico. È stata decisiva per la riscoperta dell’architettura e dell’arte classica nel Rinascimento ed è ancora una fonte d’ispirazione per gli architetti moderni.

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